Autrice del romanzo “La tabacchiera di Otto Schmitt” Editore Il Ciliegio

A cura di Manuela Moschin
Un romanzo ambientato negli anni Sessanta
Ciao Irene Schiavetta, prima di tutto ti ringrazio per aver accolto la mia richiesta. Sono lieta di poterti intervistare.
Complimenti per i tuoi romanzi, che ho apprezzato per le accurate descrizioni e la suggestiva interpretazione storica. Come sai ne ho letti due: il primo fu Le tre signore e poi quest’ultimo La tabacchiera di Otto Schmitt.
In entrambi ho apprezzato la tua abilità di far immergere il lettore nelle storie, attraverso una scrittura di facile comprensione, scorrevole e invitante. Leggendo i tuoi libri provo la sensazione di vedere la scena di un film.
«A Colombano il vento di novità del ’68 sarebbe arrivato in ritardo, smorzato dalla distanza o forse dalla pace dei campi che doveva percorrere per giungere fin là. Un paese così, dove gli eventi si susseguivano sempre uguali, stagione dopo stagione, legato alle tradizioni e alle antiche paure, sembrava quasi impermeabile all’urgenza di libertà che percorreva l’intera penisola.»
(Tratto dal romanzo “La tabacchiera di Otto Schmitt”)
Come nasce l’ambientazione negli anni Sessanta
Com’è nata l’idea di creare un romanzo ambientato negli anni Sessanta?
È un periodo che amo particolarmente, grazie ai ricordi che conservo di quegli anni, i quali coincidono con la mia infanzia. Esistevano allora atmosfere, modi di essere, tipi umani che oggi non si possono più incontrare. Ho tentato di ricostruire quel mondo affascinante con la massima attenzione anche ai minimi dettagli. Sullo “sfondo” così disegnato, ho fatto muovere personaggi che ho cercato di rendere credibili e che a volte hanno caratteristiche di persone esistite realmente.
Questo romanzo, inoltre, si collega in qualche modo a Le tre signore, ambientato a sua volta in questo spazio temporale. Non siamo più a Folasca, paese immaginario del Nord Italia, ma in un borgo ancora più piccolo: Colombano Sant’Isidoro, frazione di Folasca. Alcuni personaggi dei due romanzi sono comuni, ma questo fatto non è sempre evidente.
Storia vera o frutto di fantasia?
“La tabacchiera di Otto Schmitt” è un romanzo che racconta una storia realmente accaduta?
Alcuni personaggi e alcuni elementi, come dicevo, sono tratti da vicende realmente accadute. In particolare, ho tenuto presente una storia drammatica e misteriosa svoltasi nelle campagne dell’entroterra ligure. Ho potuto apprendere alcuni aspetti da una coppia di amici di famiglia, ormai anziani, i quali mi hanno gentilmente messo a disposizione i loro ricordi. Vorrei precisare però che questi tasselli di “verità” sono stati ampiamente manipolati per esigenze narrative, al punto che posso a buon diritto affermare che “fatti e persone descritti nel libro sono frutto di fantasia…”
Uno sguardo sulla famiglia italiana del passato
Il libro rappresenta la tipologia della famiglia italiana degli anni Sessanta, alquanto rigida e basata sul matrimonio, dove i rapporti familiari erano molto differenti dall’epoca attuale. Immagino che tu abbia dovuto documentarti e immedesimarti in quegli anni. Come ci sei riuscita?
Non mancano pubblicazioni incentrate sugli anni Sessanta e Settanta, con particolare riguardo alle dinamiche familiari, ma si è trattato soprattutto di un appassionante lavoro di ricerca che ho potuto realizzare sia tramite letture, sia grazie all’aiuto di alcuni parenti, amici e conoscenti (tutti sono nominati nella pagina dei “ringraziamenti”). I loro racconti interessanti, ricchi di dettagli, sono stati evocativi di un sistema di pensiero che a noi contemporanei appare lontanissimo dalla realtà attuale. Ho potuto anche approfittare di alcuni “esperti” di precisi settori: un cacciatore, un conoscitore di congegni elettrici ed elettronici, un ex procuratore…
Il metodo narrativo e la struttura dei capitoli
I capitoli sono ben strutturati. Sebbene siano ricchi di personaggi, non è complicato seguire il filo della storia. Hai qualche metodo particolare per riuscire a intrecciare perfettamente il racconto?
Sono lieta di questa domanda che contiene in sé anche un commento positivo! In parte ciò è dovuto alla mia formazione musicale: suonando il pianoforte spesso capita di dover tenere d’occhio diversi elementi, fondendoli armoniosamente. Sono facoltà che si affinano con gli studi musicali (per questo motivo, credo che tutti i ragazzi, almeno un po’, dovrebbero suonare uno strumento!). In parte, sono stata aiutata dalla scrittura dei miei precedenti romanzi “gialli”, nei quali gestire la trama e permettere di seguire il filo della storia è essenziale (per non far scappare l’assassino, naturalmente!)
Un messaggio a Carmelina
Se tu avessi la possibilità di incontrare Carmelina, il personaggio principale del romanzo, cosa le diresti?
Carmelina cara, sei una ragazza in gamba, abbi fiducia nel futuro. Ti porterà giornate migliori, anche se le premesse sembrano fosche. Potresti addirittura finire in un prossimo romanzo, perché la storia de La tabacchiera finisce quando non hai ancora quarant’anni…
Conclusione dell’intervista
Per concludere, c’è qualcosa che non ti ho chiesto, ma che vorresti dire?
Prima di tutto, vorrei ringraziarti per avermi dedicato il tuo tempo e la tua attenzione. Sono onorata di poter rispondere alle tue domande.
Secondariamente, vorrei fare qualche riflessione sull’abitudine di scrivere, specialmente se, come nel mio caso, non si tratta dell’attività principale ma in ogni caso accompagna tutta l’esistenza (credo di aver progettato il primo romanzo quando avevo appena dieci anni d’età). Scrivere è uno dei tanti modi possibili per conoscere se stessi e, nello stesso tempo, per superare i momenti difficili. Non tutti hanno talento e idee, ma è anche vero che si impara “facendo”. Credo di aver raggiunto una certa maturità personale e letteraria, vedremo se nei prossimi anni riuscirò a completare il progetto che ho in mente: una serie di romanzi allacciati tra loro con legami sottili e imprevedibili, uniti a formare un affresco di ampie dimensioni. Un mondo a parte, il “mio” mondo di fantasia.
Cara Irene, ti ringrazio di cuore. È stato un onore poterti intervistare e ancora complimenti per la tua carriera di scrittrice.
Sinossi del romanzo La tabacchiera di Otto Schmitt
Primi anni Sessanta. A Colombano Sant’Isidoro, un paesino dimenticato da Dio, non accade mai nulla. Eppure, vi abitano personaggi singolari: una nobildonna ribelle, un boscaiolo innamorato, un maresciallo scomodo e due famiglie rivali. Fra essi Carmelina, giunta dalla Calabria per un matrimonio combinato. Nel gelo di una nevicata invernale, i loro percorsi si incroceranno in modo inaspettato e vi giocherà un ruolo determinante un’antica scatoletta di alabastro: la tabacchiera di Otto Schmitt.
Irene Schiavetta
Insegnante di musica, risiede a Savona. Ha pubblicato testi di didattica musicale e di letteratura, commedie, racconti, thriller e romanzi

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Sono Manuela Moschin, scrittrice. Sono nata a Venezia-Mestre e attualmente vivo e lavoro in provincia di Venezia. Ho conseguito la laurea in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, indirizzo Storia dell’Arte.
La mia opera prima è “ātman”, che in sanscrito è traducibile come soffio vitale o coscienza spirituale, una raccolta di poesie che fonde in un equilibrato mix la storia dell’arte con la mia predilezione per gli insegnamenti legati alla filosofia indiana. Nel mese di maggio 2022 alcuni miei scritti sono stati selezionati per “Risveglio”, un’antologia a cura di Storie di Libri, mentre nel settembre dello stesso anno ho pubblicato il saggio “Le Metamorfosi di Ovidio nell’arte”, Espera Edizioni. Nel mese di marzo 2023 ho pubblicato assieme a mia madre Mirella Alberti (deceduta nel 2004) la raccolta di poesie “Un giglio bianco al 4910” a cura di Storie di Libri.
Collaboro in linea diretta con storiedilibri.com e diverse testate online. Dalla mia passione per le materie umanistiche nasce il blog librarte.eu, contenitore di articoli di storia dell’arte e recensioni di libri.
Collaboro con “La Voce di Venezia” curando la rubrica radiofonica Voce d’Arte, trasmessa ogni giorno alle 12:30 sulla loro web radio, dove racconto e approfondisco temi legati al mondo dell’arte. Il link per il collegamento: https://www.lavocedivenezia.it/player.html
Altre collaborazioni: “lavocedivenezia.it”;“valledaostaglocal.it”; “alessandria.today”; “solofraoggi.it”
Pubblicazioni:
2023 – Un giglio bianco al 4910 -poesie–
2022 – Le Metamorfosi di Ovidio nell’arte -saggio–
2022 – Risveglio -storie–
2021 – ātman -poesie–
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