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Sottomessi di Pasquale Cavalera

Copertina

A cura di Manuela Moschin

Già il titolo e la copertina lasciano intendere i temi trattati nella raccolta poetica Sottomessi di Pasquale Cavalera. La nuda verità, quella verità che ogni persona conosce, ma non esprime, è racchiusa in questa brillante silloge. La speranza è che quest’opera letteraria possa illuminare e far riflettere. Io ho riflettuto tanto leggendo queste poesie e mentre scorrevo le pagine ho notato tanta amarezza e delusione:

«Non ho alcun motivo per rallegrarmi

festeggiamenti e scampagnate

non fanno per me,

la civiltà sta scomparendo

dinanzi a occhi così superficiali

che oramai più non vedono».

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L’autore dimostra ancora una volta un animo sensibile, un intuito elevato, in cui da una parte manifesta un certo disgusto nei confronti di un sistema egoista e contorto, ma dall’altra svela anche pensieri di amore e di fede, come nella poesia Virtuosismi, dove parla dell’importanza del bene e di Dio, infondendo la voglia di crederci. Pasquale ci mette in guardia verso chi agisce per i propri interessi, ignorando quelli altrui, chi è assetato di potere, chi è convinto di amare gli animali, quando invece li accompagna al macello, chi mette a repentaglio la vita altrui senza tenere conto delle reali necessità. Questo libro è uno scossone, un terremoto di parole e di idee. Questo libro è un invito all’ordine, un urlo di dolore.

La mia poesia preferita? Marketing.

Leggetela, la trovate a pagina 45, poi fatemi sapere.

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