Pontormo, Visitazione (1528-1530) olio su tavola, 202x156 cm. Carminagno, Propositura dei Santi Michele e Francesco
Arte

Pontormo e la celebre “Visitazione”

Pontormo, Visitazione (1528-1530) olio su tavola, 202x156 cm. Carminagno, Propositura dei Santi Michele e Francesco
Pontormo, Visitazione (1528-1530) olio su tavola, 202×156 cm. Carminagno, Propositura dei Santi Michele e Francesco

A cura di Manuela Moschin

Il 24 maggio 1494 nacque a Pontorme Jacopo Carucci detto Pontormo. Allievo di Andrea del Sarto, fu il pittore delle immagini irreali, le cui figure sono in movimento con panneggi gonfi, dotati di colori cangianti e accesi.

Nella celebre opera “Visitazione” l’atmosfera è onirica e altamente mistica, in cui appaiono Maria ed Elisabetta che si abbracciano scambiandosi uno sguardo intenso. Sullo sfondo si notano altre due donne che fissano lo spettatore.

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L’abbraccio tra le due figure rappresenta l’incontro tra Maria ed Elisabetta dopo l’arrivo dell’Angelo, che annunciò la nascita del Salvatore.

L’episodio potrebbe alludere al passaggio tra l’Antico e il Nuovo Testamento oppure all’avvicinamento tra la nuova Chiesa riformata e la vecchia Chiesa di Roma.

In basso a sinistra si scorgono due uomini, probabile riferimento a Giuseppe e Zaccaria. Sullo sfondo appaiono alcuni palazzi rinascimentali. La preziosa pala della “Visitazione” è conservata nella Propositura dei Santi Michele e Francesco a Carmignano, in provincia di Prato.

Pontormo scrisse un diario negli ultimi tre anni di vita , in cui emerge una personalità inquieta e preoccupata per lo stato di salute.

Il 12 agosto 1555 l’artista scrisse:

«Lunedì mattina havevo e febre e lo stomaco sdegnato; cenai che non mi piacque nulla». Morì a Firenze nel 1557 circa.

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