Mattia Preti "Omero" 1635 circa, Tela, 102x81 cm. Gallerie dell'Accademia, Venezia
Arte

Omero di Mattia Preti, il poeta cieco e la luce

Mattia Preti "Omero" 1635 circa, Tela, 102x81 cm. Gallerie dell'Accademia, Venezia
Mattia Preti “Omero” 1635 circa, Tela, 102×81 cm. Gallerie dell’Accademia, Venezia

A cura di Manuela Moschin

Mattia Preti (Taverna, Catanzaro, 1613 – La Valletta, 1699) dipinse questo bellissimo quadro che raffigura Omero, mentre accompagna con il violino il canto dei suoi versi. Il poeta cieco appare con le labbra dischiuse, il capo cinto di alloro e un’espressione triste. Il suo volto è illuminato da una calda luce con un effetto chiaroscurale notevole.

“E’ ritornato Ulisse, è in casa, come io te lo dico:

è lo straniero che tutti qui dentro copriano d’oltraggi.

Telemaco da un pezzo sapeva di già ch’era in casa,

ma per prudenza tenne nascosti i disegni del padre,

per vendicar gli affronti di quei tracotanti Signori.

Cosí disse. Gioi Penelope, e a terra balzata,

strinse la vecchia al seno, dagli occhi versando gran pianto.”

(Omero, Odissea, Canto XXIII)

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