Scopri la dolcezza nelle Madonne di Giovanni Bellini, tra spiritualità, arte bizantina e pittura veneziana. Un viaggio emozionante nell'arte rinascimentale.
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È il paesaggio il primo dettaglio che colpisce quando si osservano i dipinti di Giovanni Battista Cima da Conegliano (Conegliano, 1459/1460-1517/1518), il pittore che per creare le sue opere si ispirava a Giovanni Bellini e ad Antonello da Messina.
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Finalmente Venezia celebrerà un grande evento, finalmente la pittura di Vittore Carpaccio (1460/66 ca. – 1525/26 ca.) sarà esposta in una mostra monografica nel Palazzo Ducale, simbolo della Serenissima Repubblica di Venezia. Entreranno in scena le storie figurate di Carpaccio, ricche di simboli e metafore.
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In questo dipinto di grandi dimensioni intitolato Crocifissione di Paolo Caliari, detto il Veronese (Verona, 1528 – Venezia, 1588) sono assenti quelle atmosfere chiare che caratterizzano le sue antecedenti opere.
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Giovanni Bellini nel 1505 circa dipinse la Pietà Martinengo o Pietà Donà dalle Rose. Come riportato nell'immagine qui presente, l'opera è firmata sulla roccia a sinistra IOANNES/BELLINUVS. Il dipinto faceva parte della collezione Michiel, in seguito a quella dei Martinengo, poi ai Donà dalle Rose
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Omero" di Mattia Preti ritrae il poeta cieco mentre suona il violino. L'intensa luce chiaroscurale esalta la sua espressione malinconica e ispirata
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L'Esaltazione della Croce" di Tiepolo narra la scoperta della Vera Croce con un dinamico scorcio dal basso. Ora è alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
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Il miracolo dello schiavo di Tintoretto è un capolavoro del 1548, celebre per la sua dinamica scenografica e gli effetti luminosi. Alle Gallerie dell’Accademia.
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La Pietà di Tiziano, capolavoro incompiuto del 1576, custodito alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, è un testamento spirituale dell'artista veneto
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Giovanni Bellini, pittore veneziano, noto per le Madonne ispirate all’arte bizantina, in cui esprime amore materno e delicatezza con grazia luminosa.